IAVARONE FRANCESCO, VESCOVO DI ASCOLI E CERIGNOLA

Dalla "Serie dei vescovi che fu dato di scoprire da alcuni antichi manoscritti, soprattutto da quelli che si conservano in Ascoli nell'Archivio dei Padri eremiti di Sant'Agostino" e trascritti dal vescovo Mons. Todisco Grande così si legge:
80°. Anno 1832. In data 29 giugno 1832 fu creato vescovo di Ascoli e Cerignola Francesco Iavarone, sacerdote napoletano, professore di teologia dogmatica nel regio arciginnasio napoletano, socio ordinario della accademia ercolana di archeologia, interprete dei "Volumi di Ercolano", istitutore delle figlie di Francesco I; ma il 20 aprile del 1849 fu trasferito alle chiesa episcopali di Acerra e Sant'Agata dei Goti. Morì il 19 agosto 1854.

46° Vescovo per la cronotassi ufficiale, nato a Napoli il 9 maggio 1788; ebbe la nomina regia il 21 marzo 1832. Morì il 19 agosto 1854 a Castellamare di Stabia.

Nel 1837 introdusse ad Ascoli la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Durante il suo episcopato il Papa Gregorio XVI concesse l'indulgenza plenaria a chi visita, durante la festa di S. Potito, la Chiesa Cattedrale di Ascoli. Nel 1848 a seguito della promulgazione dell'editto reale, avvenuto il 29 gennaio, che annunciava la concessione della costituzione i capi liberali di Ascoli condannano l'atteggiamento negativo assunto dal Vescovo e il 10 marzo, in occasione del giuramento alla Costituzione, organizzano una manifestazione popolare che si conclude davanti all'episcopio. L’11 marzo il Vescovo 1848 abbandona la Diocesi e lascia la città di Ascoli.

Papa Gregorio XVI, in latino: Gregorius PP. XVI, al secolo Bartolomeo Alberto (in religione Mauro) Cappellari (Belluno, 18 settembre 1765 – Roma, 1º giugno 1846), è stato il 254º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 2 febbraio 1831 alla morte; apparteneva alla congregazione camaldolese dell'Ordine di San Benedetto.