DIES NATALIS DI SAN POTITO: 13 GENNAIO VS 14 GENNAIO

Da una ricerca del prof. Francesco Capriglione, storico, di Ascoli Satriano:
Il 29 giugno 2001, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti promulgava il nuovo Martyrologium Romanum ex Decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Joannis Pauli PP II promulgatum. Editio typica (1), che poneva il martirio di San Potito al 14 gennaio, nella Dacia (2), assecondando così anche la tesi che vorrebbe Sardica, nell'attuale Bulgaria, quale patria d'origine del martire. Non intendo qui occuparmi dell'annosa problematica riguardante la patria d'origine del martire, ma esclusivamente della questione concernente il suo dies natalis, che, infelicemente risolta nel nuovo Martyrologium Romanum, dava i suoi effetti infelici anche nella comunità ascolana, giacché, in data 16 dicembre 2001, il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, Felice Di Molfetta, emanava un decreto ad perpetuam rei memoriam (3) , col quale trasferiva la celebrazione del dies natalis del martire dal 13 al 14 gennaio "con i relativi adempimenti liturgici per l'intera diocesi e quelli civili per la Città di Ascoli Satriano (4)" : trasferimento legittimato, a suo dire, da "accertamenti di rito e in piena ottemperanza alla verità storica della data del martirio (5)" . A smontare tale presunta legittimazione storiografica basterebbe citare l'opera di Victor Saxer, che, già docente di agiografia e rettore del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, nonché presidente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia e della Pontificia Commissione di Scienze Storiche, dopo aver analizzato tutti i codici della Passio S. Potiti, a proposito del suo dies natalis, concludeva che le date "di gennaio-febbraio devono ricondursi al 13 gennaio sulla base dei calendari capeggiati dal c. d. calendario marmoreo di Napoli, della metà del IX secolo (6)" , per cui, "siccome questa è particolarmente attestata nel Sud dell'Italia (teste il calendario marmoreo di Napoli) già all'epoca dei più antichi codici agiografici della Passio, la ritengo come la data originale della festa, anche quando questi stessi codici agiografici attribuiscono la Passio a un giorno diverso. Infatti le date varianti risultano da errori di trasmissione della coordinata cronologica per calende, none ed idi, generalmente abbreviata nei codici e soggetta ad altrettanti errori nel numero del giorno così riferito. È significativo il fatto che gli errori si trovino in codici non italiani, mentre quelli del Sud-Italia sono concordi nell'indicare il giorno 13 gennaio come data della festa. Gli errori segnano la differenza tra una tradizione solo libraria nei paesi lontani e quella viva dell'Italia meridionale" (7) .Un caso particolare, però, è costituito dalla data del 14 gennaio, che richiede un'analisi più approfondita, dando un quadro chiaro e preciso delle fonti agiografiche a supporto della data del 13 o del 14 gennaio.
GIORNO DEL MARTIRIO
O DELLA FESTA--------------------FONTE--------DATA DELLA FONTE-------------- NOTE---------------------------------
13 GENNAIO ----- Calendario Marmoreo di Napoli- Metà del secolo IX -------------------------------------------------------
13 GENNAIO--Codice Lat. 1764 della Bibl. Naz. Parigi--- Secolo X --------Già dell'abazia di Sait-Martial di Limoges
13 GENNAIO--Codice A.2 dell'Arch. Capit. di S.Pietro-Secolo X-XI-----------Scrittura romanesca
13 GENNAIO Codice VIII.B.6 Bibl. Naz. di Napoli--------Secolo XI-------------Scrittura beneventana
13 GENNAIO Codice Egerton 2889 British Library Londra-Secolo XI-XII---Scrittura minuscola beneventana
13 GENNAIO Codice 207-208 della Bibl. Regia Bruxelles -Secolo XII-----Già dell'abazia tedesca di Knechtstetten
13 GENNAIO Codice Latino 9741-----------------------------Secolo XIII---- Già del cenobio di San Massimino di Treviri
13 GENNAIO Codice 9397a Hofburgbibliothek Vienna--Anno 1471-Contiene il Sanctilogium di Giovanni Gielemans
13 GENNAIO Codice IX.C.33 Biblioteca Nazionale Napoli-Secolo XVI-XVII-Copia dell'opera di Giovanni Maria Arca -----------------------------------------------------------------------------------------------da un codice della Chiesa di Tricarico
13 GENNAIO Codice 91 Bibl. Alessandrina Roma-Secolo XVI-XVII-Copia Cod.Egerton 2889 British Library Londra
13 GENNAIO Codice 94 Bibli. Alessandrina Roma--Secolo XVI-XVII---------------------------------------------------
13 GENNAIO Codice H.3 Biblioteca Vallicelliana Roma-Secolo XVI-XVII--Copia del cod. 94 Bibl. Alessandrina Roma
14 GENNAIO Codice 20 Biblioteca dell'Università Münster--Metà del secolo XV-Contiene il Magnum Legendarium --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Bodecense
Dunque, poiché quest'ultima è l'unica fonte agiografica, peraltro tardiva, che riporti il 14 gennaio come dies natalis, si comprende perché il 13 gennaio sia stato accreditato quale data del martirio sia nel Martyrologium Romanum di Cesare Baronio (8) che nei bollandiani Acta Sanctorum Ianuarii (9) . D'altronde, già il Martirologio Gualdense di Benevento del secolo XII (10), due calendari capuani del secolo XII-XIII (11) e il Calendario Tutiniano di Napoli del secolo XII-XIII (12) ponevano la commemorazione del martire Potito al 13 gennaio. E questa data era la sola accreditata in ambito liturgico, come dimostra il manoscritto, che, conservato nella Biblioteca Comunale "Pasquale Rosario" di Ascoli Satriano (13) , redatto dal canonico ascolano don Vito de Benedictis e datato 8 novembre 1580, riportando la Vita sancti Leonis e la Passio Beati Potiti Martyris, attesta la celebrazione liturgica del martire al 13 gennaio. Soltanto a partire dal 1693, la celebrazione liturgica del martire fu spostata al 14 gennaio a motivo della coincidenza con la celebrazione dell'Ottava dell'Epifania, come attestano abbondantemente i documenti dell'Archivio Storico Diocesano di Ascoli Satriano. Quella fu, infatti, l'unica ragione per cui, dietro richiesta del vescovo di Ascoli Satriano, Francesco Antonio Punzi, la Sacra Congregazione dei Riti, con decreto del 1° agosto 1693, spostò la celebrazione liturgica del martire al 14 gennaio (14) , come viene ripetutamente precisato in altri documenti dell'Archivio Storico Diocesano di Ascoli Satriano, ossia il Vero Statuto della Cattedrale di Ascoli Satriano del 1746 e le Risposte del Rev.mo Capitolo di Ascoli S. alle dimande fatte dall'Ill.mo e Rev.mo Mons. Vescovo di Ascoli e Cerignola D. Antonio Sena per la S. Visita del 1873, in cui si legge:
"Il Protettore principale di detta Città è S. Potito martire, il cui glorioso martirio avvenne il 13 gennaio [...] Siccome poi in detto giorno da tutta la Chiesa si celebra l'ottava privilegiata dell'Epifania, perciò con Decreto della Sacra Congregazione dei Riti il 1 agosto 1693, a petizione di Monsignor Punzi, fu dalla medesima S. Congregazione fissato in perpetuo il 14 gennaio per la celebrazione di detta festività con rito doppio di prima classe, e rispettiva ottava".
Ma le cose umane, si sa, non durano in perpetuo. Infatti, quando, in seguito alla riforma liturgica avviata dal Concilio Ecumenico Vaticano II, fu soppressa l'Ottava dell'Epifania, il vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola, Mario Di Lieto, in data 5 settembre 1968, riportava la data della celebrazione liturgica al 13 gennaio, dopo aver ottenuto, il 15 luglio 1968, dal Consilium ad exequendam Constitutionem de Sacra Liturgia (15) l'approvazione dell'Ufficio proprio di San Potito in lingua italiana (16) .
Stando così le cose, non resta che chiedersi su quali misteriosi documenti si sia fondato mons. Felice Di Molfetta, per decretare il trasferimento della festa di San Potito "dal 13 al 14 gennaio con i relativi adempimenti liturgici per l'intera diocesi e quelli civili per la Città di Ascoli Satriano" (17) .
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1. typis Vaticanis, Romae MMI.
2. Ivi, p. 93.
3. ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI ASCOLI SATRIANO, Decreto del vescovo mons. Felice Di Molfetta del 16 dicembre 2001, prot. n. 488.
4. F. DI MOLFETTA, Premessa, in A. DISANTO, San Potito martire. Agiografia e culto, Schena Editore, Fasano 2014, p. 11.
5. Ibidem.
6. V. SAXER, San Potito tra storia e leggenda: dati dei codici, dei martirologi e dell'epigrafia, in "Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia", vol. LXXIII, 2000-2001, p. 73.7.
7. Ivi, pp. 73-74.
8. Martyrologium Romanum ad novam kalendarii rationem, et ecclesiasticae historiae veritatem restitutum. Gregorii XIII pontificis maximi iussu editum. Accesserunt notationes atque tractatio de Martyrologio Romano. Auctore Caesare Baronio Sorano, ex typographia Dominici Basae, Romae 1586, p. 26.
9. Acta Sanctorum Ianuarii, I, Anversa 1643, pp. 752, 753.
10. E. D. PETRELLA, Il Martirologio Gualdense, in "Samnium", XIX, 1941, p. 129.
11. M. MONACO, Sanctuarium Capuanum, apud Octavium Beltranum, Neapoli 1630, p. 424, 446.
12. A. S. MAZZOCCHI, De sanctorum Neapolitanae Ecclesiae episcoporum cultu dissertatio, ex officina Josephi Raymundi, Neapoli 1753, p. 312.
13. P. MELE - G. COLUCCELLI (a cura di), Il patrimonio librario della Biblioteca "Pasquale Rosario" di Ascoli Satriano. Le cinquecentine, Comune di Ascoli Satriano, Ascoli Satriano 2001, pp. 85-87.
14. ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI ASCOLI SATRIANO, Asculana in Apulia. Officium cum Octava Sancti Potiti Martyris Patroni Principalis Ciuitatis Asculi in Apulia, Ex Typographia Reverendae Camerae Apostolicae, Romae 1693.
15. ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI ASCOLI SATRIANO, CONSILIUM AD EXSEQUENDAM CONSTITUTIONEM DE SACRA LITURGIA, prot. N. A 187/68.
16 M. DI LIETO, Ufficio, messa, novena liturgica in onore di S. Potito martire, tip. S. Cuore, S. Agata di Puglia 1968.
17 F. DI MOLFETTA, Premessa, in A. DISANTO, San Potito martire. Agiografia e culto, cit.