Messaggio alla Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano di Mons. Luigi Renna
Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa che è in Cerignola-Ascoli Satriano, “pietre vive” che con la vostra presenza testimoniate il Signore Gesù Cristo in una terra fecondata dal lavoro e dalla ricerca della giustizia, oggi l’obbedienza a papa Francesco mi invia tra voi come vescovo. Vengo da una terra vicina - sono di Minervino, nella diocesi di Andria - e da esperienze di vita nelle quali ho incontrato e apprezzato tanti di voi.So di inserirmi nel cammino di una Chiesa viva, guidata con amore dal carissimo vescovo Felice, che abbraccio con animo grato per il bene ricevuto negli anni di formazione nel Seminario Regionale e anche oltre, e dalle cui mani ricevo la testimonianza di un servizio al popolo di Dio instancabile e fecondo. In questo cammino so di incontrare voi, carissimi confratelli presbiteri diocesani e religiosi: la nostra vocazione di ministri ci vedrà concordi nel “cingere il grembiule” e servire i nostri fratelli e sorelle. La comunione tra di noi sarà il nostro primo compito, perché essa ci rende credibili, sale della terra e luce del mondo. Nella comunità diocesana un posto speciale avete voi, comunità religiose, piccoli roveti ardenti posti dal Signore sulle nostre strade per indicarci Chi e cosa davvero “conta” nella vita: vi saluto e vi chiedo di essermi vicino con la vostra preghiera. Gli occhi del mio cuore guardano tutto il popolo di Dio delle città e paesi di questa terra, e lo abbracciano nel Signore: le famiglie, tesoro inestimabile per la Chiesa e la società; i fedeli laici che cercano il Signore e vivono la loro testimonianza di fede in un mondo che chiede loro misericordia, senso della giustizia, e riserva non poche prove; coloro che sono afflitti da sofferenze fisiche e spirituali, da povertà di ogni tipo; coloro che sono tentati di non sperare più. A tutti voglio indicare Cristo, sorgente di ogni consolazione, l’unico capace di “rimetterci in piedi” e farci percorrere strade nuove. Saluto i fratelli nella fede delle Comunità Ortodossa, Evangelica e Valdese: il Cristo, sorgente di salvezza, ci faccia sperimentare gesti di comunione.Saluto con rispetto per la loro missione e con senso di fraternità le Autorità civili e militari. Pur nella distinzione e autonomia della nostra identità e del nostro ruolo, sentiamo che ci unisce un grande obiettivo, quello del bene comune della nostra gente, non somma di beni individuali, ma bene integrale; lavoriamo tutti per un “umanesimo plenario”, come diceva Paolo VI, di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, nessuno escluso.Un pensiero particolare va a tutto il mondo della scuola: la formazione ben fatta, la cultura che diventa “pane per tutti”, sono le ricchezze che debellano tanti mali e ci rendono consapevoli dei nostri diritti, costruttori creativi del futuro. Cari studenti, sappiate apprezzare questo tempo della vostra vita, il tempo della formazione; cari docenti, non abbiate paura di puntare in alto, per un futuro che è anche il nostro. Ai giovani il saluto di un padre che non li vorrebbe più vedere partire per cercare di realizzarsi, ma desidererebbe che fossero protagonisti nella terra dei loro padri, che si fa bella e accogliente per i tanti che bussano alle nostre porte. Vi ripeto quello che papa Francesco vi ha già detto tante volte: “Non lasciatevi rubare la speranza!” Vorrei tanto aiutarvi a non “subire” questo furto! Le terre di Cerignola e di Ascoli Satriano sono note per essere stati luoghi nei quali si è combattuto per i diritti dei lavoratori e i diritti civili; tanto è stato fatto, ma un nuovo sussulto di legalità ci deve animare per i diritti dei poveri più poveri di tutti, coloro che, lontani dalla patria, per pochi euro mettono a rischio la loro salute nei nostri campi. Che il Signore ci illumini per dare loro quella dignità che abbiamo conquistato con tanta fatica! Cari fratelli e sorelle, per me si compie un nuovo esodo: mi lascio alle spalle anni spesi nella formazione e nell’insegnamento nella amatissima comunità del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. Quanto mi hanno insegnato confratelli e giovani in questi anni! Mi hanno insegnato soprattutto ad essere fratello, ad essere padre, due cose che contano tanto nella vita di un uomo e di un prete, e credo anche di un vescovo. Sarò grato sempre, a ciascuno di loro. E saluto con affetto i seminaristi di Cerignola- Ascoli Satriano, i giovani che oggi si formano a divenire parte del nostro presbiterio, servitori delle nostre comunità. Un pensiero grato va al mio Vescovo Mons. Raffaele Calabro e alla Chiesa di Andria, che mi ha generato nella fede e al ministero, e mi ha dato esempi indelebili di ecclesialità e carità pastorale. Cari fratelli e sorelle, vi prego di aiutarmi a “profumare di gregge”: solo questo! Ho davanti agli occhi esempi fulgidi di laici e presbiteri, di vescovi santi come il venerabile mons. Giuseppe Di Donna e mons. Tonino Bello, di preti come il venerabile don Antonio Palladino. Il loro esempio e la loro intercessione mi guidino. Ogni giorno già prego per voi. Fatelo anche voi per me. Scenda copiosa la benedizione del Dio Uno e Trino su ciascuno, per intercessione di Maria Santissima, invocata con i bei titoli di Madonna di Ripalta e della Misericordia, di san Pietro Apostolo e di san Potito, di Santa Teresa del Bambino Gesù, nel cui giorno viene resa pubblica la mia nomina e in cui vi invio questo primo saluto. Vostro in Cristo + Luigi
Molfetta, 1° ottobre 2015 Vescovo eletto di Cerignola-Ascoli Satriano