FEUDO di ASCOLI

S'ignora a chi la città ascolana sia stata data per prima come feudo. Tuttavia, da determinati monumenti, consta che Carlo I d'Angiò la diede in dono ad un certo Guido de Arsellis o de Angellis o de Arcellis (1272) al quale, per donazione dello stesso Carlo, successe Cristoforo d'Aquino (1284). Risulta dalle stesse testimonianze che esercitarono il potere sul territorio ascolano anche le famiglie Mariano, Sabrano e Fiorenza. Invero, intorno al secolo XV della Chiesa, la possedette la famiglia Orsini, principi di Taranto (1435?). Ma, avendo Raimondo degli Orsini perduto questa città per il crimine di tradimento, Ferdinando II la donò a Troiano Caracciolo, Duca di Melfi (1495). A Troiano Caracciolo successe Giovanni Caracciolo che fu anche ribelle: per la qual cosa Carlo V nell'anno 1530 la donò a Filippo Chalon, Principe di Oranges; tuttavia, essendo costui morto senza erede, questa città ritornò sotto la regia Potestà. Nell'anno 1532 passò sotto la giurisdizione di Antonio Leina o Leyva (zio di Virginia de Leyva?: la "monaca di Monza di manzoniana memoria). Nell'anno 1602 un Antonio era principe di Ascoli ma, carico di debiti, decadde dai suoi poteri. In seguito la famiglia de Franchis fu onorata col titolo del Ducato. Infine apparteneva con lo stesso titolo alla famiglia Marulli, quando in forza del decreto del 2 agosto 1806, abrogati i diritti feudali, passò sotto la giurisdizione regia e nella famiglia del detto Marulli rimase il mero titolo che ora ha don Sebastiano Marulli, figlio del fu Troiano (da "Leonardo Todisco Grande - Memoria dell'antichità del sito e del governo di Ascoli della Daunia - ed. G.Guerrera, Napoli 1853 - traduzione a cura di Antonio Silba).