PIETRO, SERVO

Il suo nome risulta in un atto del febbraio 1110 di tale Guisenolfo, abitante in Ascoli che donò una parte dei suoi beni alla chiesa di S.Benedetto in Ascoli. Questo è il testo dell'atto (Caps.XXXIX, già X, VI, 2 dell'Archivio dell'Abazia di Montecassino) che è una pergamena misurante cm. 37 x 21,5 con scrittura talvolta alquanto sbiadita: "Io Guisenolfo, figlio di Giovanni detto il Pagano, che abito nella città di Ascoli, dichiaro che giorni fa ho donato e concesso tra i miei possedimenti...una casa che è dentro la suddetta città nella zona del Frontino...e parte di una vigna che si trova in una valle con prati presso la parte della stessa vigna che è appartenuta a Pietro, servo di mio zio Orso e parte della vigna che si trova nella valle dei santi martiri Giovanni e Paolo...e le terre con il vigneto che si trovano in località detta Orsengaro, e tutti gli altri miei beni per l'anima mia e dei miei parenti alla chiesa-monastero di s.Benedetto sito dentro la città di Ascoli, nella zona della Serra, che è una cell del monastero cassinese...Ascoli".