Dal giorno 13 gennaio 2014, ad Ascoli Satriano, avranno inizio i festeggiamenti in onore del martire S. Potito, patrono della città, con la liturgia delle Ore e la recita dei Vespri solenni, in Cattedrale, alla presenza del vescovo Mons. Felice di Molfetta. I festeggiamenti proseguiranno nella giornata del 14 gennaio con la celebrazione della Messa pontificale, officiata dallo stesso vescovo, al termine della quale vi sarà il bacio della reliquia del braccio del santo e, in piazza, lo sparo dei fuochi d'artificio e del "ciuccio di S. Potito".
Si ricorda che il papa Gregorio XVI l'8 agosto 1837 concesse l'indulgenza plenaria, da applicarsi anche ai defunti, a tutti coloro che, pentiti e comunicati, visitano devotamente, nella FESTA DI S.POTITO MARTIRE, la chiesa cattedrale di Ascoli Satriano, dai primi vespri (13 gennaio) al tramonto del sole del giorno seguente (14 gennaio), ed ivi per qualche tempo pregano piamente secondo le intenzioni del sommo pontefice.
Il cristiano Potito di Serdica (Ausculum) era stato decapitato sul fiume Calaggio-Carapelle, ove poi fu seppellito e venerato come santo martire dalla piccola comunità cristiana locale. Così Potito nel sec.II d.C. divenne il primo santo storicamente attestato e venerato nella Daunia [P.Mele, Ascoli Satriano, Foggia 1988, p. 7].
Dopo il 313 il culto dei cristiani verso il martire si intensificò a causa della libertà di religione di cui venne a godere la chiesa. Si ebbe allora una maggiore solennità nella celebrazione dell'anniversario del martirio di San Potito e cominciarono a radunarsi attorno alla tomba del martire masse numerose di fedeli provenienti anche da località lontane. Ed è proprio a partire dal secolo IV che le chiese cristiane legate da rapporti di amicizia cominciarono a scambiarsi gli anniversari dei martiri, il cui culto perdeva sempre più il carattere locale per diventare universale.
In seguito, tra la fine del secolo IV e l'inizio del secolo V, il martire Potito venne conosciuto e venerato dalla chiesa di Napoli, il cui vescovo, Severo, eresse un monastero intestato al nostro santo [D. Mallardo, Storia della Chiesa di Napoli,Napoli 1943, pp. 1 ss].
Secondo il Mallardo il testo storico più antico che riporta il culto a San Potito è il Liber Pontificalis Ecclesiae Neapolitanae, ove è scritto che il vescovo Severo, che governò la Chiesa di Napoli dal 363 al 410, fece costruire a Napoli un monastero in onore di San Potito martire]: https://www.anspiascolisatriano.it/dizionario/s-potito-martire-culto-orig...
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