Nell'immagine la Bolla papale, firmata da papa Francesco, nella quale si legge:"...Summa igitur Apostolica potestate te Ceriniolensem -Asculanum Apuliae Episcopum nominamus cunctis cum iuribus et obligationibus."cioè:"...Pertanto con la massima potestà apostolica ti nominiamo Vescovo di Cerignola-Ascoli di Puglia con tutti i diritti e i doveri annessi e connessi".Come si legge nella Bolla papale Ascoli Satriano viene chiamata"Ascoli di Puglia o della Puglia".Per la cronotassi dei vescovi ascolani il nuovo vescovo è Luigi II in quanto nell'anno 1648 c'è stato, come vescovo di Ascoli,Pirro Luigi Castellomata, patrizio salernitano, che fu eletto vescovo dal papa Innocenzo X. Così si legge nella "Serie dei vescovi che fu dato di scoprire da alcuni antichi manoscritti, soprattutto da quelli che si conservano in Ascoli nell'Archivio dei Padri eremiti di Sant'Agostino" e trascritti dal vescovo Mons. Todisco Grande:"Appena ricevette il regime delle anime, in primo luogo si dedicò tutto nel restaurare, a proprie spese, l'episcopio e la chiesa della santissima vergine Annunziata, sita fuori le mura della città (di essa oggi non restano nemmeno le vestigia al di fuori dei redditi che ora sono annessi al seminario), presso la quale eresse il Collegio dei Chierici, arricchendolo della Biblioteca e di tutte le cose di cui gli studenti avevano bisogno. Adornò in modo elegantissimo la Chiesa di San Potito Martire, extra moenia, (sul Frontino ora collina Pompei - di questa chiesa antica di S. Potito attualmente non resta nulla), restaurata dal suo predecessore Davila. Costruì la Cappella di San Leone Vescovo nella stessa cattedrale. Conferì alla Chiesa ascolana moltissimi benefici. invero, nell'anno 1656, mentre il popolo ascolano era afflitto da una tremenda peste, egli desiderando subire gli stessi fati per il gregge a lui affidato, godeva di incoraggiarlo con paterno affetto amministrando con le proprie mani i sacramenti della Chiesa e prestando la sua opera nell'estrema agonia con le sue preghiere ed esortazioni. Affetto da questa infermità, espletò la sua vita mortale nello stesso anno".