ALTARI DI S.POTITO

Nella Cattedrale di Ascoli vi sono due altari dedicati a S.Potito, Patrono principale della città di Ascoli Satriano. Il primo e il più antico si trova nella navata sinistra tra quelli di S.Pietro e di S.Anna; il secondo si trova nella Cappella o Cappellone di S.Potito. Del primo altare si fa cenno nei “Decreti della visita pastorale alla Città della Diocesi di Ascoli Satriano” dell’anno 1728, emanati dal Vescovo Mons. Antonio de Martinis, dove si legge:”…che si rifaccia l’Altare (di S.Potito) ad formam di quelli dei PP. Zoccolanti, e si rimetta il quadro in faccia al muro, affinché accosti alla cornice. Li suddetti decreti si adempiscano dall’Università (il Comune) di questa Città, essendone essa la compadrona, fra il termine di mesi quattro, et ita (sit)”. Perché e da quando si trovava questo altare di S.Potito nella Cappella? Dal 1782. Nell’anno 1783, infatti, il Procurarore del Vescovo di Ascoli Satriano scriveva una lettera al Cav. Francesco Vargas, Delegato della Real Giurisdizione, per informarlo che il Vescovo, l’anno precedente (1782) aveva celebrato le sacre funzioni, in occasione della solennità di S.Potito, sul nuovo altare, fatto costruire a proprie spese nella Cappella con grande soddisfazione del popolo, poiché questo altare era situato, a differenza del primo “in luogo più adatto alle sacre funzioni”, e prosegue: ”quindi per riparare a qualche disordine, che il giorno solito potrebbe accadere, ne ricorre a V.S. e la supplica a compiacersi di ordinare che sia lecito al Vescovo di Ascoli di celebrare le imminenti festività nel nuovo altare…”. Il Vargas non fece attendere la sua risposta e “con real Dispaccio del 10 gennaio 1783” aderì alla supplica del Vescovo con “ordinare a tutti coloro ai quali sia d’uopo che si astengano da attentati o perturbative della funzione, da celebrarsi nell’altare e nella guisa che si celebrò l’anno passato”. Il Vescovo Mons. Emanuele de Tomasi, con una genialissima trovata, diede inizio ad una tradizione, che ancora oggi lodevolmente si conserva: ai Primi Vespri della solennità del santo la statua argentea viene portata in processione dall’altare della Cappella al vecchio altare, sul quale viene deposta ed incensata, quindi si riprende il corteo e viene portata nel presbiterio ed intronizzata sull’apposita base, accanto all’altare maggiore, ove rimane per tutta la durata dei festeggiamenti. Il veneratissimo simulacro verrà poi riportato nella Cappella che è ormai diventata per gli Ascolani un santuario.