Si trascrivono alcuni stralci della relazione tenuta dal prof. Franco Garofalo in occasione della presentazione del suo ultimo libro, tenutasi nell'Auditorium "S.Maria degli Angioli", e della chiusura della commemorazione dei 150 dell'Unità d'Italia da parte della Città di Ascoli Satriano e della propria Istituzione Culturale Polivalente. Cliccando sul seguente link si potrà leggere integralmente la relazione, generosamente inviata dall'autore. https://www.anspiascolisatriano.it/files/files/1585/risorgimento.pdf
-Ogni Nazione ha il suo mito, per noi Italiani, dopo quello della Roma invicta (di cui Ascoli serba innumerevoli testimonianze: fiore all’occhiello il Polo Museale fortemente voluto dal compianto Mons. Leonardo Cautillo)…omissis…
- Andando a ritroso, la nostra Penisola era diventata preda di innumerevoli invasioni barbariche presenti anche in Ascoli…omissis…
- La Carboneria ben organizzata ad Ascoli, coinvolta anch’essa in quei moti rivoluzionari, ebbe molti suoi cittadini condannati ed esiliati: si ripeteva quanto già avvenuto, in modo più tragico, nel 1799 ad opera del duca Troiano Marulli, che, sotto l’egida del card. Fabrizio Ruffo, domò nel sangue l’adesione di Ascoli alla Repubblica Partenopea…omissis…
- Nel gennaio del 1849 fu istituita la Repubblica Romana (a cui partecipò anche il patriota ascolano Antonio Galotti(come nel resto della Puglia, anche ad Ascoli, il 21 dello stesso mese, vi fu un Plebiscito che decretò la sua annessione al Piemonte)…omissis…
- Nell'estate del 1862 Garibaldi ruppe ogni indugio: per non allertare la truppa e la flotta francesi, guardiani dello Stato Pontificio, ma anche perché riteneva la Puglia pronta a dare un più consistente contributo di uomini per l’ideale unitario, scese lungo il territorio ad est della Penisola, (presumibilmente passò per Ascoli: non vi sono documenti che lo comprovano, ma mio zio materno, Romualdo Gaita, asseriva che, in quell’occasione, Garibaldi sarebbe stato ospite nella ex residenza di campagna della famiglia Visciola, attuale proprietà della famiglia Iascone)…omissis…
- sull’altipiano calabro dell’Aspromonte morirono due garibaldini ascolani: Ciriaco Randuazzo e Ippolito Selvitano…omissis…
- Anche Ascoli fu interessata dal fenomeno e nelle sue campagne si ebbero alcuni scontri tra le truppe regolari e i briganti di Carmine Donatelli di Rionero in Vulture, detto Crocco, con perdite da ambo le parti (in una di queste scaramucce morì il noto capobrigante ascolano, Pagliacciello) …omissis…
-Il 20 settembre 1870, approfittando del ritiro di gran parte della guarnigione francese, i bersaglieri (tra loro gli ascolani: il tenente Michele Boffa e il sergente Giovanni Calò), sotto il comando del generale Raffaele Cadorna, dopo essere stata aperta dall’artiglieria pesante una breccia nelle mura di Porta Pia, entrarono nella Città Eterna …omissis…
- La ricostruzione e il seguente miracolo economico, il cosiddetto “boom” (quanti ascolani allora emigrarono a Milano e Torino): anni adombrati da un periodo, durante il quale il terrorismo si macchiò di efferati crimini e Ascoli ebbe quale vittima sacrificale il sottufficiale di Pubblica Sicurezza Giuseppe Ciotta…omissis…