LUNEDI' DELL'ANGELO detto anche PASQUETTA

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Il lunedì dell'Angelo (detto anche lunedì di Pasqua o Pasquetta) è il giorno dopo la Pasqua. Prende il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l'incontro dell'Angelo con le donne giunte al sepolcro di Gesù. Popolarmente si usa maggiormente il termine Pasquetta. ll Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giovanni, e Salome andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l'accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un Angelo che disse: "Non abbiate paura, voi. So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto" (Mc 16,1-7). E aggiunse: "Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli", ed esse si precipitarono a raccontare l'accaduto agli altri.
La tradizione ha spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua al giorno successivo (lunedì), forse perché i Vangeli indicano "il giorno dopo la Pasqua", anche se evidentemente quella a cui si allude è la Pasqua ebraica, che cadeva di sabato.
Il lunedì dell'Angelo, in Italia, è un giorno di festa che generalmente si trascorre insieme con parenti o amici con una tradizionale gita o scampagnata, pic-nic sull'erba e attività all'aperto. Una interpretazione di questa tradizione potrebbe essere il ricordare i discepoli diretti ad Emmaus. Infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù appare a due discepoli in cammino verso Emmaus a pochi chilometri da Gerusalemme: per ricordare quel viaggio dei due discepoli si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata "fuori le mura" o "fuori porta".

Nell'immagine il Cristo Pantocratore (dal greco: pas, pasa, pan (tutto), "krateo (dominare con forza, avere in pugno") è una raffigurazione di Gesù tipica dell'arte bizantina ed in genere paleocristiana ed anche medievale. Questo oggetto sacro apparteneva a Mons. Leonardo Cautillo, dono ricevuto quando è divenuto sacerdote il 17 maggio 1970 per le mani del Papa Paolo VI.