«Grazie a tutti gli insegnanti: educare è una missione importante che attira i giovani a ciò che è buono, bello e vero»
La scuola sta chiudendo i battenti, e Papa Francesco ha un pensiero personale per tutti gli insegnanti. O meglio un tweet. Agli insegnanti infatti è dedicato il tweet di martedì 3 giugno di @Pontifex. Ed è la prima volta che un tweet papale è dedicato ad un’intera categoria di persone. «Grazie a tutti gli insegnanti: educare è una missione importante che attira i giovani a ciò che è buono, bello e vero». 140 caratteri di riconoscenza.Del resto quanto Francesco tenga ai docenti era apparso chiaro meno di un mese fa, il 9 maggio, nel corso dell’incontro a Piazza San Pietro, che ha visto 150mila tra studenti, insegnanti, dirigenti e personale del mondo dell’istruzione riempire la piazza e le vie limitrofe. «Perché amo la scuola?» - aveva detto il Papa. «Ho un’immagine, ho sentito qui che non si cresce da soli e che è necessario sempre uno sguardo che ti aiuta a crescere». Ed ecco scattare il ricordo di Bergoglio bambino: «Ho un’immagine della mia prima insegnante, che mi ha preso a 6 anni al primo livello, mai ho potuto dimenticarla, lei mi ha fatto amare la scuola e poi io sono andata a trovarla durante tutta la vita, fino a 98 anni, e questa immagine mi fa bene, perché quella donna mi ha insegnato ad amarla. Questo è il primo motivo».E ancora: «Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà, almeno così dovrebbe essere. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, in tutti i suoi aspetti. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà, la scuola ci insegna a capirla. e questo è bellissimo. Nei primi anni si impara a 360 gradi quindi si approfondisce un indirizzo e poi ci si specializza». La conseguenza di questa apertura al reale, dura, secondo il Pontefice tutta la vita. « Ma se uno ha imparato ad imparare questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà, lo insegnava Don Milani. E gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà, con la mente sempre aperta ad imparare, altrimenti non sono buoni insegnanti e non sono interessanti. I ragazzi lo capiscono, hanno fiuto, e sono attratti dagli insegnati che hanno un pensiero incompiuto che cercano un di più e contagiano gli studenti. Questo è un altro motivo per cui amo la scuola». 3 giugno 2014 | 13:11. Grazie Santo Padre.