Riguardo alla storicità di via Stingi di Ascoli Satriano un monaco agostiniano scrive: "quando l'ascolano vescovo di Ascoli dal 1397 al 1419, FRANCESCO PASQUARELLO, già monaco agostiniano del nostro monastero di Ascoli di Puglia, si recava a visitare le nostre terre, site "nel luogo detto li Stinci", scendendo per la strada ora denominata n. 2 ma allora detta via ad Stincos e risalendo per la strada ora denominata n. 5 ma allora detta via de Stincis, osservava ed esplorava tutta la nostra proprietà, perché le due vie erano, in realtà, un'unica via, che correva attraverso tutti li Stinci (Cfr. Luigi Torelli, Secoli Agostiniani overo Historia Generale del Sagro Ordine Eremitano. Tomo Sesto. In Bologna. Per Giacomo Monti. MDCLXXX, p. 339, n. 7). Ma questo risulta già sia dall'istanza, presentata nel 1358 dal priore del nostro monastero di Ascoli di Puglia, fra' Nicola d'Ascoli in Puglia, come si ricava dal Registro del Generale del nostro Ordine, Gregorio da Rimini, "il quale appunto sotto il giorno 6 di Gennaio nota nel detto Registro d'hauer scritto à F. Romano Prouinciale di Puglia, acciò lo douesse informare della qualità de' Conuenti, e de' Frati della detta sua Prouincia"( Cfr. Luigi Torelli, Secoli Agostiniani, cit., p. 36, n. 2), sia soprattutto dal testo del corografo del nostro Ordine, Agostino Lubin (Cfr. A. Lubin, Orbis Augustinianus sive Conventuum Ordinis Eremitarum Sancti Augustini Chrographica et Topographica descriptio. Parisiis. Apud Petrum Baudovyn, 1659).