DOGMA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
In occasione dello storico evento della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione, da parte del papa Pio IX l'8 dicembre 1854, nelle due diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola vi fu attesa e tripudio perché già da tempo il culto verso l'Immacolata Concezione era presenti nelle due diocesi. Infatti vi sono testimonianze a proposito nell'archivio storico diocesano di Ascoli Satriano circa il culto all'Immacolata:
1) Mons. Francesco Andrea Gelsomino, toscano, nato a Cortona, appartenente all'ordine degli eremiti di S. Agostino, presente in Ascoli presso la chiesa della Misericordia e di S.Maria di Popolo (oggi auditorium diocesano e polo museale) proclamato vescovo di Ascoli Satriano da papa Urbano VIII nell'anno 1625, cessò di vivere nell'anno 1629, nella festa della SS. Concezione, in onore della quale aveva scritto un libro dal titolo: "Tesoro celeste della devozione verso la Beata Vergine Maria";
2) nella relazione sulla Visita Pastorale fatta da Mons. Francesco Antonio de Martinis il 3 gennaio 1729, a pag. 5. rigo 17, si legge:"De Altari SS.mae Conceptionis...". Quindi, in Ascoli, esisteva il culto dell'Immacolata, confermato da un altare, con artistica statua lignea, collocata in una elegante cappella, sormontata da un'agile cupoletta;
3) il popolo ascolano, con il vescovo e il clero, visse con trepida attesa gli anni che precedettero, e i giorni che accompagnarono e seguirono il memorando dell'8 dicembre 1854:
a) già il 1° aprile 1849 Mons. Leonardo Todisco Grande aveva inviata al papa l'istanza intitolata: "Voto per l'Immacolato Concepimento di Maria Santissima nel primo istante".
b) avvenuta la proclamazione del dogma, si cercò di commemorare l'avvenimento atteso da secoli, con manifestazioni che coinvolgevano popolo e autorità non solo religiose, ma anche civili, a livello locale e nazionale.;
d) infatti in data 30 dicembre 1854 il "Ministero degli Affari Ecclesiastici e della Istruzione Pubblica, 2° Ripartimento" inviava al Vescovo una nota, a firma del Direttore F. Scorza, dal seguente tenore: "Ill.mo e Rev.mo Signore, la dommmatica definizione dell'Immacolato Concepimento di Maria Santissima, fatta dalla S. Sede, avendo colmato gli animi di tutti i fedeli d'inesplicabile letizia, è pio desiderio di S.M. il Re Signor nostro (D.G.) che nel corso del prossimo venturo anno in ciascuna Diocesi ad esternar comune gioia se ne celebri la solennità religiosa. Successivamente e ad intervallo né diversi luoghi e Chiese rispettive in ogni provincia...";
e) il 12 gennaio 1855, il Nunzio Apostolico, Arcivescovo Sida, inviava la circolare n. NO/5070 nella quale benediceva "il Signor Iddio delle Misericordie, che si è degnato rasserenare i procellosi giorni che corrono, mercé un faustissimo avvenimento, che...verrà altamente invidiato dai secoli avvenire...Tutto l' Orbe cattolico s'impromette, da questa dogmatica definizione, immensi vantaggi;
f) ma prima che arrivasse questa circolare, già Mons. Todisco, con nota del 4 gennaio 1855, n.8, aderendo alla richiesta del Ministro degli Affari Ecclesiastici che desiderava celebrazioni in giorni diversi per i diversi Comuni, inviava ai Parroci un invito che non rimase inascoltata;
g) l'Arcidiacono di Cerignola il 7 gennaio assicurava il vescovo che è stato eseguito quanto desiderato "relativamente alla funzione per la solennità dell'Immacolata Concezione" in due tempi: la prima funzione è stata effettuata dalle congreghe; resta da compiere la seconda funzione...giovedì si va a prendere l'immagine di Maria SS.ma dalla chiesa della Pietà in S. Antonio", che dista dalla cattedrale quasi mezzo miglio; in cattedrale si fa il triduo; segue la processione per la città: "l'Intendente della provincia mandò un corriere dal Sindaco, che unito al Giudice, inculcava una festa solennissima a doversi fare. Quindi Sindaco, Giudice e due decurioni vanno in giro raccogliendo elemosine per tanto è praticare";
h) l'Arciprete di Ordona, Pasquale Cianfrogna, il 7 gennaio assicura che "per la memorandissima promulgazione del nuovo dogma della Immacolata Concezione "è stata celebrata una messa solenne" con intervento del sig. Giudice regio di questo Circondario, col Cancelliere ed altre autorità;
i) da Candela l'8 gennaio scrive il primo Assistente della Congrega della Concezione per relazionare che è stato fatto un novenario, per l'eccezionale circostanza, concluso con messa solenne e il canto dell'inno Ambrosiano;
l) il parroco di Orta Nova, Felice Battagino, in data 11 gennaio scrive che è stato solennizzato l'avvenimento "con messa parata, processione, vespro solenne e l'inno di ringraziamento. Vi furono ancora due giorni di illuminazione, spari, e la popolazione fu divota e concorrente alla gioia";
m) il parroco di Stornara, Nicola Macchiarulo, l'11 gennaio afferma che per l'occasione si furono cantati i vespri solenni alle ore 23, unitamente ai preti e con l'intervento dell'Eletto, dei decurioni e il sotto-capo della guardia urbana; il giorno seguente è stata ufficiata la messa solenne;
n) in Ascoli, la ricorrenza è stata solennizzata dal vescovo in persona, con il Capitolo e il Clero secolare e religioso.
Mons. Todisco, in data 29 gennaio 1855, relaziona su quanto è stato eseguito in Diocesi al Ministro degli Affari Ecclesiastici, che con nota del 7 febbraio1855, prot. n.374, esprime le sue felicitazioni al vescovo "per essersi con solenne pompa festiva celebrato in codeste diocesi (Ascoli e Cerignola) la Dommatica definizione dell'Immacolato Concepimento di Maria SS.ma"