ORDONA - HERDONIAE - ARDONA

Antica colonia greca nominata Herdonea. Dopo la sconfitta romana a Canne (216 a.C.) Ordona fece defezione da Roma [LIVII, Historiae, XXVII, I, 4]. Nel 214 l'armata romana, inviata a riconquistare diverse città sannitiche, lucale e apule, si accampò "ad Ardaneas" [Livii, Historiae, XXIV, 20, 8]. Nel 212 il pretore Cn.Fulvius Flaccus fu battuto da Annibale presso Ordona. nel 210 Annibale incendiò la città, deportando la popolazione a Thurii e a Metaponto]. Sotto la repubblica "Herdoniae" ebbe probabilmente i titolo di "municipium", governato dal "praetores aediles, quattuorviri, ecc. [CIL, IX, berlino 1883, p.64]. Secondo Strabone essa era una "mutatio" sulla strada Brindisi-Benevento [Strabone, Geogr..., VI,3,7, C 282], ma Silio Italico la considera sdegnosamente come una città povera e abbandonata [Silio Italico, Punica, VIII, 567]. Nel II e I secolo a.C. importanti riforme agrarie la interessarono [liber Coloniarum, 210]. Iscritta nella "regio II" augustea, Herdoniae conobbe una ripresa decisiva durante il I secolo d.C., quando divenne un'importante nodo stradale sulla Via traiana. La Via Traiana, infatti, sdoppiamento della Via Appia, passava pe "Herdoniae", provocandovi uno sviluppo economico e architettonico straordinario. La città veniva così a trovarsi alla confluenza di tre importanti strade romane. la Via Traiana, la Via Eclanense per il Sannio e la Via erculea per Venosa. "Herdoniae" è ricordata anche nel trattato geografico di Claudio Tolomeo [Tolomeo, III, 1, 63].

Il primo vescovo di cui si ha una testimonianza certa è "Saturninus Herdonitanus" che sottoscrisse nel 499 gli atti del concilio di papa Simmaco [Acta synodorum habitarum Romae, (MGH, Auct. Ant.,XII),401, 410]. Il vescovo di Ordona governava Ascoli. Si tratta molto probabilmente di vescovi greci o comunque legati all'ingfluenza di Bisanzio, come per Siponto e Otranto in epoca bizantina. Perciò, quando nel 663 Costante II distrusse "Herdoniae", la diocesi rimasta senza vescovo passò sotto Benevento, cioè sotto l'influsso latino, per quasi quattro secoli, e fu aggregata al ducato longobardo d Benevento [Ughelli,Italia Sacra, VII, Venezia 1722, p. 812]. Quando nel secolo X-XI ebbe nuovamente la sede vescovile propria, questa non fu più a Ordona, bens'ì ad Ascoli [G.Sinisi, Sulla segregazione della borgata di Ordona per annettersi ad Ascoli Satriano, Foggia 1869], mentre in seguito Ordona diventava feudo dei gesuiti del Collegio Romano, con l'obbligo di versare 130 ducati all'anno, secondo il Decreto della S. Congregazione del 12 luglio 1642.

Dagli scrittori greci e latini come Plutarco e Catone era chiamata "Orthonum" e da Strabone "Ordonium".

Prima della distruzione era sede di Diocesi e la tradizione parla di S.Leone come primo Vescovo, tuttavia, il primo ed unico Vescovo di cui si ha storicamente testimonianza è Saturnino Herdonitanus che nel 499 sottoscrisse gli atti del Concilio di Papa Simmaco. Dopo la distruzione di Herdonea – Ordona la sede della Diocesi passò ad Ascoli. Non si può precisare quando il Vescovo di Ordona traslocò in Ascoli ritenendo il titolo di Vescovo di Ascoli e Ordona, poiché le scritture e le memorie della Diocesi di Ascoli ed Ordona nel 1567 rimasero bruciate a causa dell'incendio dell'Archivio della Chiesa cattedrale di Ascoli.

Il borgo rurale fu compreso nella locazione omonima della Dogana della Mena delle Pecore. Divenne feudo dei Gesuiti del Collegio Romano nel 1608, fino al 16 novembre 1767, quando Ferdinando IV di Borbone II esplulse dal Regno di Napoli e i beni incamerati dalla Regia Camera.
Il 5 giugno 1775 un reale dispaccio del re di Napoli stabilì che doveva essere costituita in Parrocchia ed affidata alla Diocesi di Minervino. L’allora Vescovo di Ascoli Mons. Emmanuele de Tommasis protestò perché fosse assegnata alla sua giurisdizione essendo più vicina ad Ascoli. Il Re ritenendo giusta l’osservazione del Vescovo l’assegnò alla Diocesi di Ascoli. Oggi è Comune in provincia di Foggia, uno dei cinque Reali Siti, e appartiene all’attuale Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.
Nel 1783, il governo reale istituì nell’ex feudo gesuitico quattro colonie di famiglie di agricoltori a Orta (nota: oggi Orta Nova), Ordona, Stornara e Stornarella. Ordona è stata frazione del Comune di Orta Nova fino al 1978, quando divenne Comune autonomo, dopo 1315 anni.
E’ venerato Patrono della città San Leone, Vescovo.

Il termine ARDONA, per indicare Ordona, lo usa il canonico veneziano Giuseppe Cappelletti nella sua opera "Le Chiese d'italia, dalle origini ai nostri tempi" Vol.XIX, edito a Venezia da Giuseppe Antonelli nel 1864.
Ecco il testo: "Ho nominato ARDONA (nella pag.141), antica sede vescovile, immedesimata da rimota età con la chiesa di Ascoli, ed eccomi ora a dare le poche notizie, che di essa si hanno. Anticamente il suo nome era Herdonia, od anche Erdonia, città abbastanza grande della Puglia Daunia, situata tra Ascoli e Cerignola. oggidì non vi rimase, che una locanda o taverna, la quale prende il nome della distrutta città, e dicesi Ardona.A torto il Cluverio, nella sua Italia antica, ed il Briezio Filippo; ed a torto similmente mario Negro la confuse con Cerignola. Di Edronia fecero menzione Strabone, Appiano,Plinio, Tito Livio più volte, e le Tavole itinerarie. Di essa Silio (Lib.VIII) scrisse:"Et quos aut Rufrae, aut quos Aesernia, quosve/Obscura incultis Herdonia misit ab agris".. Riuscì celebre questa città per la strage, che poco lungi da essa menò Annibale sulle truppe romane capitanate dal proconsole Gneo Fulvio; e per l'incendio, che vi appiccò il vincitore, traendone in cattività gl'infelici abitanti (T.Liv.Hist.lib.XXVII). Essa fu città vescovile:ma non si sa che ne sia stato il primo apostolo, che vi abbia predicato la fede evangelica. Né dei sacri pastori, che ne ressero la chiesa, ci pervennero particolari memorie. Di due soltanto si conosce il nome; e questi sono: San Leone, che lo si reputa il primo, e che ha una chiesa intitolata a suo culto nel villaggio di Ordona luogo succeduto alla demolita città: ed ivi se ne celebra l'annuale memoria il giorno 12 di gennaio. E' tradizione, che il suo corpo riposi in Ascoli nella cattedrale di santa Maria, la quale perciò nominavasi Santa Maria di Leone, ed oggidì porta il titolo di santa maria e san Leone. L'altro vescovo erdonese, di cui sappiasi il nome, è SATURNINO, il quale sottoscrisse al concilio romano del papa Simmaco, l'anno 499. Smantellata di poi, non si potrebbe dire in qual tempo, la città, o piuttosto il luogo ov'essa esisteva, ed il circostante territorio, che ne formava da diocesi, andò soggetto alla giurisdizione dei vescovi ascolani, i quali un tempo ne portarono anche il titolo congiuntamente con proprio, e dicevansi vescovi di Ascoli ed Ordona".