Leon Battista Alberti (1404- 1472), uomo che occupa un posto tra i grandi della letteratura e dell'arte, mise mano alla stesura della Vita di S. Potito su invito del Patriarca di Grado, Biagio Molin, nonché reggente della Cancelleria Pontificia, al quale - secondo il costume di allora - inviò una Epistola, situata all'inizio della Vita.
In verità il Patriarca aveva invitato l'Alberti a scrivere anche la vita di altri martiri, ma l'autore si limitò a stilare solo quella di Potito, o perché così gli andava a genio, o perché il Molin fu trasferito al Patriarcato di Gerusalemme il 19 marzo 1434, quando era stata portata a termine la stesura della "Vita Potiti" (cfr. Cecil Grayson, Opuscoli inediti di Leon Battista Alberti, pag. 33, Pisa 2005).
L'Alberti segue sostanzialmente la 'Passio' tramandata dal codice "Regina Sueciae 482" del secolo IX per quanto riguarda il ricordo delle gesta del Santo, mentre se ne allontana per la forma letteraria. La 'Passio' racconta gli avvenimenti con uno stile piano e popolare, l'Alberti invece, da valente umanista, ne fa anche un saggio di lingua latina, con uno stile elegantissimo e robusto, attenendosi ai canoni della lingua latina del secolo d'oro.
Molto apprezzabili sono le riflessioni di carattere morale, da lui fatte prendendo lo spunto dai diversi episodi della vita del giovinetto, che viene proposto volta per volta come esempio di vita virtuosa per il distacco dai piaceri mondani e dalla brama di beni terreni, per l'attaccamento ai precetti ed esempi di cristo, per la mitezza di carattere, la fortezza e costanza nelle prove, e il desiderio di annunziare ad ogni costo che gli dèi sono invenzioni di poeti e che solo in Cristo Dio c'è salvezza.
Un particolare curioso: il tradizionale chiodo che Antonino fa conficcare nel capo di Potito, nell'Alberti si trasforma in un'asta che trafigge il fanciullo dal capo al femore.
In conclusione, ci troviamo di fronte a un panegirico ben architettato e proposto, che se da una parte lumeggia l'eroicità della vita di un fanciullo, dall'altra ci spinge all'ammirazione e all'imitazione.
Ascoli Satriano 18 agosto 2008, festa estiva in onore di S. Potito, patrono della città di Ascoli Satriano e della diocesi di Cerignola - Ascoli Satriano.
LATINO------------------------------------------------ITALIANO (trad. di Mons. A.Silba,
---------------------------------------------------------------------------archivista diocesano)
Potiti adolescentis vitam non iniuria primam | Non ingiustamente hai voluto che la vita
esse voluisti, qua meas vires periclitarer. ----| di Potito fosse la prima nella quale mi
Est ea quidem adolescentis constantia et ---|cimentassi. Essa è realmente singolare
miraculorum multitudine singularis, in qua-----|per la costanza dell'adolescente e la
colenda qui se exerceat multam dicendi ------ |moltitudine dei miracoli, e che si
materiam inveniat multamque sibi ---------------|esercita nel trattarla trova molta
attentionem comparet. Quis enim----------------|materia di racconto e si procura
non libenter legat adolescentis vitam,-----------|molta attenzione. Infatti chi non
qui intra quartum et decimum annum-----------leggerebbe volentieri la vita di un
queque nos appellamus mala perpessus------giovinetto, il quale al di sotto di
constanti firmissimoque animo sit_------- quattordici anni ha sopportato con
paupertatem, exilium, cruciatus atque----------animo costante e forte quelli che noi
extremaomnia non modo dura ferentibus,-----chiamiamo mali _ la povertà, l'esilio,
sed pene incredibilia legentibus?-----------------i tormenti e tutte le crudeltà che sono
Tantus quidem religionis deique------------------non solo dure per quelli che le
amor adolescentis animo flagrabat,---------------sopportano,ma quasi incredibili per
ut immemor domus, patris, patrie------------------quelli che leggono? Effettivamente
omnisque fortune sese totum pro------------------un sì grande amore della religione e
vera Christi religione dedicaret.----------------di Dio infiammava l'animo del giovinetto,
Erat enim admodum puer ingenio---------------------che dimentico della casa, del padre,
et forma pene divina preditus, _--------------della patria e di ogni fortuna, spendeva
nam eius faciem non secus atque-----------------tutto per la religione di Cristo. Invero
solem fulgores radiasse referunt-----------------il fanciullo era molto dotato d'ingegno
quasi presagium futurum illum---------------------e aspetto quasi divino,_ affermano
inter martires splendidissimum _---------------infatti che il suo volto emanava raggi
reliquis vero in rebus ac------------------------di luce non diversamente dal sole, quasi
precipue singulari modestia--------------------------presagio che egli sarebbe stato uno
in urbe Serdica primarius.----------------------------dei più splendidi martiri _ segnalato
Hunc eius pater, cui-----------------------------------poi nella città di Serdica in tutte le
nomen Ylas, vel has ob res--------------------------altre cose, soprattutto nella modestia.
quod unicus esset filius,------------------------------Suo padre di nome Ylas, o per queste
omni caritate prosequebatur------------------------ragioni, o perché era figlio unico, lo
dabatque operam quoad ----------------------------seguiva con tutto l'amore e
posset filium reddere non----------------------------s'industriava di rendere suo figlio più
modo bonis fortune verum---------------------------ricco non solo di beni di fortuna ma
etiam doctrina et moribus ditiorem.----------------anche di dottrina e di buoni costumi.
Denique suas suopremas delicias------------------Di conseguenza imbeveva il figlio di
in Potito filio constituerat.------------------------------quella prisca superstizione dei
Idcirco, quod fore optimum---------------------------gentili, ciò che stimava sarebbe
existimabat, prisca illa gentilium--------------------stato l'ottimo; infatti questo
superstitione filium imbuebat, nam id---------------lo giudicava utile sia per i costumi
vel ad mores vel ad filii salutem----------------------che per la salvezza del figlio,
arbitrabatur; siquidem per ea tempora-------------in quanto a quel tempo il mondo
Christi religione compleri plurimum-----------------aveva cominciato ad essere molto
orbis ceperat, quam rem principes cum-----------riempito dalla religione di Cristo,
reliquarum urbium tum maxime----------------------la qual cosa sia i principi delle altre
Senatus regesque Romani----------------------------città, sia il Senato e i Romani
gravissime ferebant.------------------------------------sopportavano molto mal volentieri.
Videbant enim ob id fieri-------------------------------Vedevano infatti che per questo
plurimos in populo motus neque---------------------avvenivano dei tumulti nel popolo,
facile patiebantur suam veterem---------------------né tolleravano che il loro culto
deorum observantiam antiquari.---------------------degli dèi fosse respinto. Per questa
Eam ob rem, edictis, penis atque--------------------ragione con editti, pene e con ogni
omni severitate cavebant ne--------------------------severità evitavano che la religione di
latius Christi disciplina in plebis----------------------Cristo si effondesse nell'animo
animos effunderetur.-------------------------------------del popolo.
Ea res cum ita esset, Ylas, Potiti pater,--------------Verificandosi tale situazione, Ylas,
omni studio et vigilantia puerum observabat--------padre di Potito, osservava con ogni
et ne patrie ac maiorum suorum-----------------------impegno il fanciullo, e si sforzava
religionis inscius ad alios ritus--------------------------affinché, noncurante della religione
sese verterert elaborabat. Multa ideo-----------------paterna e dei suoi antenati, non si
di diis disserens ad aras puerum-----------------------volgesse verso altri riti. Perciò
adducebat, sacrificiis adesse----------------------------dicendo molte cose intorno agli dei,
compellebat, nihil quod ad instruendum---------conduceva il fanciullo presso gli altari
puerum attineret praetermittebat.----------------------degli dei, lo costringeva ad assistere
Frustra tamen omnia, nam Potiti------------------------ai sacrifici, niente tralasciava che
animum incesserat dei Jhesus spiritus,---------riguardasse l'istruzione del fanciullo.
forte quidem per Christianos qui non------------------Tuttavia ogni cosa invano, perché
pauci Serdica urbe aderant;------------------------------nell'animo di Potito era entrato lo
iam deum Christum norat, amabat,----------------spirito di Gesù Dio, forse proprio per
taciuusque secum colebat.-------------------------------mezzo dei cristiani, che erano
Cuius rei factus certior, Ylas ----------------------------presenti non pochi nella città di
pater iterum atque iterum--------------------------------Serdica; già conosceva, amava e
ad aras deorum invitum puerum------------------------tacitamente onorava Cristo Dio. Ed
trahere, periculum quo per-------------------------------essendosi assicurato di ciò, il
Antonini imperatoris edictum----------------------------padre Ylas ripetutamente
subiceretur ac mortes eorum qui------------------------accompagnava il fanciullo non
Antonini voluntatem parvifecissent---------------------consenziente agli altari degli dèi,
enumerare. At Potitus sancto dei-----------------------ricordava il processo a cui sarebbe
spiritu plenissimus:"Quam,------------------------------stato sottoposto dallo editto dello
inquit, erras pater,----------------------------------------imperatore Antonino e la morte di
si de deo te, -----------------------------------------------coloro che avessero fatto poco conto
recte sentire existimas,----------------------------------della volontà di Antonino.
aut si minis posse me compelli-------------------------Ma Potito, oltremodo infiammato dal
ut tecum errem tibi persuades. ------------------------santo spirito di Dio, disse: "Quanto
Saxa fictaque simulacra ut adorem,------------------sbagli, o padre,se ammetti se
imagines hominum manu erectas,--------------------ammetti di pensare rettamente su
illis vota sacrificia ut faciam,----------------------Dio,se ti convinci che io possa essere
quis me compellet? Non tu, Ylas,-------------------costretto con minacce a sbagliare con.
si sapis, si tibi me carum habes.------------------te. Chi ti costringerà ad adorare pietre
Nam te errare qui es etate grandior--------------------e falsi simulacri, immagini, prodotte
turpe quidem est, sed turpius nolle--------------------dalla mano degli uomini e ad offrire
an errore desistere; siquidem,--------------------------ad essi voti e sacrifici? Non tu,
ut meministi, Petrus, Paulus,-----------------------------o Ylas, se sei saggio, se io ti
reliquive Christi discipuli et------------------------------sono caro. Infatti è cosa disdicevole
usque in nostra tempora----------------------------------che tu più grande di età, ma è più
Christi imitatores, multis miraculis,---------------disdicevole che non voglia desistere
multis rationibus comprobent----------------------------dall'errore: in realtà, come ricordi,
solum unicum esse deum, eumdemque--------------Pietro, Paolo e gli altri discepoli
esse christum, eius precepta-----------------------------di Cristo, e fino ai nostri tempi gli
veram esse religionem,---------------------------imitatori di Cristo, con molti miracoli,
nostros deos esse demonum--------------------------con molti argomenti dimostrano che
illusiones, fraudes.-------------------------------esiste un solo unico Dio, e che è lo
Cum igitur multa per etatem de his--------------------stesso Cristo, che i suoi precetti
verissimis rebus audieris atque-------------------------sono la vera religione, i nostri
videris, an non reprehendendus -------------------dèi sono illusioni e frodi dei demoni.
eris, pater,-----------------------------------------------------Pertanto avendo udito e visto
si nolueris salvam filii---------------------------------------attraverso il tempo molte cose
animam fore? Tune tanti feceris ---------------------intorno a questi verissimi argomenti,
Antonini edicta, ut ea preferenda-------------------------non devi forse essere ripreso, o
summi dei preceptis censeas?-----------------------padre, se non volessi che sia salva
Cruciatus et mortes enumeras---------------------------l'anima di tuo figlio? Allora stimi a
eorum qui secus egerint;-----------------------------tal punto gli Antonino da pensare che
id timendum esseris, commonefacis.------------essi devono - editti di essere preferiti
Vides quam sim alienus a tua---------------------------ai precetti del sommo Dio? Ricordi i
ista sententia, _ ego is sum-----------------------------tormenti e la morte di coloro che si
qui non genus aliquod -----------------------------------comportassero -diversamente;
tormentorum recuso, non -------------------------------affermi e ammonisci che questo
mortem ipsam, qua vitam --------------------------bisogna temere. Considera che sono
gloriosam apud deum -----------------------------------lontano da questa tua affermazione,
adipiscar, _ et quam - ----------------------------------_ io sono uno che non rifiuto alcuno
cupio hac eadem ----------------------------------------genere di tormenti, la stessa morte,
in sententia te esse.-------------------------------------con la quale acquisterò una vita
Da, queso, operam ut ------------------------------gloriosa presso Dio, _ e quanto bramo
salvis sis; sit procul---------------------------------------che tu la pensi allo stesso modo.
a te ista vulgi opinio;-------------------------------------procura, ti prego, di essere salvo,
Martem, Minervam, Jovem------------------------------stima Marte, Minerva, lo stesso Giove
ipsum inania commenta---------------------------------come vuote invenzioni dei poeti,
poetarum existima, ut quidem--------------------------- come sono in realtà; smetti di
sunt; desine falsa deorum----------------------------------sollecitare te e me stesso con la
opinione te ac me ipsum---------------------------------falsa credenza degli dèi.
solicitare. Mihi sic est animus:-------------------------Io ho questa volontà: niente
nihil vereri, nihil timere,---------------------------------temere, e patire ogni cosa per il
omnia perpeti pro vero deo-------------------------------vero Dio Gesù, e non ignoro
Jhesu, cuius ego quanta sint------------------------------quanto grandi siano i suoi premi.
premia non ignoro. Quod si ulla----------------------------Che se tu avessi qualche
apud te veritatis cognitio esset,--------------------------conoscenza della verità, so che
me scio laudares ac tue saluti----------------------------mi loderesti e saresti meno
esses minus infensus".------------------------------------nemico della tua salvezza".
His Potiti verbis plurimum--------------------------------Oltremodo scosso da queste parole
commotus, Ylas non magis-------------------------------di Potito, Ylas cominciò a non
admirari grandia pueri verba-----------------------------stupirsi più delle meravigliose
cepit quam secum ipse------------------------------------parole del fanciullo che a
pervestigare quibus preceptoribus----------------------investigare con se stesso per
novam puer institutionem---------------------------------mezzo di quali precettori il
accepisset, simulque maiorem---------------------------fanciullo avesse appresa la
in mosum dedignari novo cum----------------------------nuova dottrina, e nello stesso
dei cultu eam contumaciam--------------------------------tempo a respingere in maggior
in filium accessisse, ut------------------------------------modo con sdegno che nel figlio
nihil valeret monitu----------------------------------------fosse sopravvenuta quella
aut minis flecti.---------------------------------------------contumacia con il nuovo culto
Ob id non nihil-----------------------------------------------di un Dio, a tal punto che non
subirritatus domi puerum-----------------------------------potesse essere affatto piegato
inclusit ac vetuit alimenta,-------------------------------con l'amminimento o le minacce.
vetuit ipsam aquam dari,-----------------------------------Per questa ragione molto irritato
istic inquiens: "Tuo cum deo-------------------------------chiuse in casa il fanciullo e
salvum te esse querito".----------------------------------proibì che si porgessero gli
Sperabat Ylas puerum, qua----------------------------alimenti, la stessa acqua, dicendo
etata ceteri gule et lasciviis------------------------------le seguenti parole: "Cerca di
consuescant quave plurimum----------------------------------essere salvo con il tuo Dio!".
nutrimenta exposcant, ea ipsa-------------------------------Ylas sperava che il fanciullo,
pressum fame puerum sibi-------------------------------------nell'età in cui tutti gli altri
obsequentiorem fieri. At vero,-------------------------------si assuefanno alla gola e alla
posteaquam sitim famemque,------------------------------intemperanza e in cui chiedono
non modo forti animo sed etiam--------------------------------moltissimo il nutrimento,
libenti, perferre Potitum vidit,-----------------------------spossato dalla stessa fame,
motus partim pietate, partim----------------------------------il fanciullo sarebbe divenuto
penitentia, denuo filii animum--------------------------------a lui obbediente. Ma al
temptare instituit. Igitur apud------------------------------contrario, dopo che vide che
filium simili persuasione ------------------------------------Potito sopportava la fame e la
instituit, dicens Potitum sibi--------------------------------sete non solo con animo forte,
semper omni re fuisse cariorem,-------------------------------ma anche volentieri, mosso in
multam in unico filio spem locasse,----------------------------parte dalla pietà, in parte dal
numquam illum non ingenuum-----------------------------------pentimento, decise di
iudicasse, dolere quod nova----------------------------------mettere di nuovo alla prova
insania captus patris monitus--------------------------------l'animo del fanciullo. Intanto
tam minimi faciat; esse hoc contra---------------------insiste con uguale convincimento,
ipsa illa precepta que Potitus se--------------------------affermando che Potito gli era
imitari assereret, plus patris-------------------------- stato sempre più caro di ogni cosa,
pietati ac prudentie credendum---------------------------che aveva riposta molta speranza
esse quam subornatoribus,------------------------------------nell'unico figlio, che sempre
fruendum preterea bonis paternis,-----------------------lo aveva giudicato sincero,
quibus facile abundaret, olim------------------------------che soffriva perché irretito da
recoligendam esse mentem, dementis--------------------------da una nuova follia avesse
esse manifestis pericilis se----------------------------tanto in non considerazioni gli
obiectare, desipere quidem qui-------------------------------ammonimenti del padre; che
non prudentia patrem multo-----------------------------------questo era contro quegli
prestare quam puerum arbitretur,-------------------------stessi precetti che Potito asseriva
se enim previdisse ac pertimescere-------------------------di mettere in pratica, che bisogna
que ad filii dignitatem et vitam-----------------------------credere più alla pietà e alla
pertineant, delirare profecto--------------------------prudenze del padre che ai seduttori,
qui ita obstinatus sit, ut---------------------------che inoltre bisognava fruire dei
mortem vite, patris inimicitiam----------------------beni paterni, che avrebbe facilmente
anteponat amicitie; quod si sui----------------------in abbondanza, che una buona volta
oblitus sit aliquam tandem in--------------------------bisognava recuperare la ragione,
patrem pietas relicta est,------------------------------che sarebbe proprio di un demente
orare ne se ita gerat ut patrem---------------------------esporsi a evidenti pericoli,
quoque vita periclitari oporteat;--------------------------che era certamente insensato
magistratibus enim iratis-----------------------------------chi giudicava che un padre
facile pesuaderi posse puerum,--------------------------non fosse molto superiore al
quem Ylas unicum habeat,--------------------------------fanciullo nella prudenza: egli
quem etiam unicum observet,----------------------------infatti aveva previsto e si
hunc paternis monitis novam-----------------------------spaventava delle cose che
religionem atque invisam sapere;---------------------riguardavano la dignità e la vita
adolescenti quidem fortassis---------------------------del figlio, che certamente
mutande opinionis rationem ex--------------------------delirava che fosse così
tempore futuram vel etatis-----------------------------ostinato da anteporre la morte
veniam facile impetrari, sibi---------------------alla vita, l'inimicizia all'amicizia
vero patri, ni se filius corrigat,-----------------del padre; che se pur essendo egli
presens infortunium paratum esse.--------------------dimentico di se stesso, fosse in
At Pttitus plenus deo eas omnes----------------------lui rimasta almeno qualche pietà
patris rationes refellabat-------------------------verso il padre, pregava che non si
tanta eloquentia tantaque--------------------------comportasse in modo che fosse
scripturarum memoria, ut imnium-------------------necessario che anche il padre
disertissimus videretur, multa-----------------arrischiasse la vita; che i magistrati
de Filiorum officio in parentes,----------------adirati facilmante potevano
de patris pietate in filios,---------------------convincersi che il fanciullo,
multa insuper de Christi religione----------------che Ylas aveva come figlio unico
disserens. Postremo ne patri-----------------------e che custodiva come unico,
ullum ex se periculum immineret,--------------------considerasse con i consigli
instituisse aiebat longius-------------------------del padre la religiose nuova
proficisci; quam tamen rem magis------------------e malvista; che per l'adolescente
libenter faceret, si patrem il---------------------ci sarebbe la ragione
ipsum institutum sequi-------------------------------di cambiare forse
intelligeret, aut si ita domi----------------------opinione col tempo o si
remaneret ul olim sui erroris----------------------sarebbe accordato
peniteret. Itaque cum multa de his-----------------facilmente il perdono
rebus Potitus disseruisset, ferunt---------------per l'età, per lui,
patrem obstipuisse, procidisse, ac----------------padre invece,
non obscure perpendisse puerum---------------------se il figlio non si
non suo ingenio sed dei----------------------------correggeva, era preparata
spiritu eloqui.-----------------------------------una pena imminente.
Puer vero quam potuit repente-------------Ma Potito ripieno di Dio respingeva
sese apud Epirum in silvestrem------------tutte le ragioni del padre con tanta
locum proripuit.--------------------------eloquenza e tante citazioni delle
Dicunt aliqui nebula----------------------scritture da apparire il più esperto
Potitum septum atque----------------------di tutti, trattando del rispetto dei
absportatum. In Epiro---------------------figli verso i genitori, della pietà
igitur fere omnem-------------------------del padre verso i figli e di molte
primum adolescentie--------------------cose intorno alla religione di Cristo.
florem intra silvas---------------------Alla fine affinché non sovrastasse
atque feras egit sola-------------------alcun pericolo al padre per colpa sua,
Christi dei gratia contentus.-----------diceva di aver stabilito di partire
Carere enim peccatis,--------------------lontano; e quella cosa però la
Christo gratior reddi,--------------------faceva più volentieri se il
has ille divitias-------------------------padre intendeva seguire lo stesso
potiores ducebat quam---------------------modo di vivere, o se rimanesse
omnes patris fortunas;------------------in casa così che un giorno si
etenim pulchrius intra--------------------pentisse del suo errore. Intanto
feras belluas versari-----------------avendo Potito molto parlato su queste
arbitrabatur quam intra-----------------cose, il padre si stupì, cadde in
crudeles, nefarios------------------------ginocchio, e chiaramente intuì
immanesque homines,---------------------che il fanciullo parlava non con
quorum nulla pene urbs--------------------la sua mente ma con lo spirito
non refertissima est;-------------------di Dio. Il fanciullo intanto si
immo nullum cum hominibus----------------rifugiò quanto più presto poté
commercium non pestiferum----------------nell'Epiro in un luogo boscoso.
ducebat, nisi quo homines------------------Alcuni affermano che Potito fu
instructiores sancte---------------------circondato e portato via da una
religionis efficerentur.-----------------nube. In Epiro dunque trascorse
Quam rem cum egregie---------------------quasi tutto il primo fiore
posse cuoeret,--------------------------dell'adolescenza tra le selve
desiderio adolescentis-----------------e le fiere, contento della sola
favit deus, nam forte--------------------grazia di Cristo Dio. Essere
Agathonis uxor, per id---------------senza peccati, essere più gradito
temporis principis Senatus,----------------a Cristo, queste ricchezze
cui nomen Cyriace, lepra-------------------egli stimava migliori di
incurabili morbo--------------------------tutte le fortune del padre;
premebatus. In ea igitur-------------------infatti stimava cosa migliore
primum voluit deus------------------------aggirarsi tra le bestie feroci
ostendere quantum Potitus----------------che tra uiomini spietati, malvagi,
fide ac meritis posset.------------------crudeli, dei quali è pienissima
Sed prius quam ad rem------------------la città; anzi stimava pestifero
accederet eum per angelum-------------------ogni rapporto con gli uomini,
cautiorem fecit multas-------------------------eccetto il caso che gli uomini
esse diaboli insidias------------------------divenissero più istruiti nella
adversus hominum genus,-------------------------santa religione.
qui corpore infirmo---------------------E bramando egli moltissimo che
agitationibus vero animi----------------questa cosa potesse realizzarsi,
prompti sumus et facile-----------------Dio assecondò il desiderio
in vitia deducimur:-----------------------dell'adolescente. Infatti Ciriaca,
idcirco cavendum esse---------------------moglie di Agatone allora principe
demonis ostentationibus-------------------del senato, era oppressa dal
et persuasionibus a vera------------------morbo incurabile della lebbra.
Christi via seducamur.--------------------Su di lei in primo luogo Dio
Tale dehinc fantasma----------------------volle dimostrare quanto Potito
ferunt Potito per demonem----------------fosse potente nella fede e nei
ante oculos advolasse:------------------meriti. Ma prima che si accingesse
formosum quendam hominem,---------------all'impresa, per mezzo di un angelo
multa auctoritate gravem,-----------------lo rese più accorto avvisandolo
disserentem quantum----------------------che molte sono le insidie del
civilis vita a solitaria------------------diavolo contro il genere di noi
differat, quantum quidem-------------------uomini, che a causa del corpo
antiquius sit------------------------------infermo siamo in realtà pronti
dignitastibus imperiisque------------------alle agitazioni dell'animo e
versari quam intra-------------------------facilmente siamo trascinati
ignavam solitudinem------------------------al vizio: perciò bisogna
algescere; illic posse---------------------evitare che per le ostentazioni
multis prodesse, hic nemini;-------------e le persuasioni del demonio
homines hominum causa natos----------------siano allontanati dalla vera
esse, opinione prorsus inani-----------------via di Cristo. Pertanto si
duci homines qui sibi animum-----------------racconta che per opera del
inducant omnibus rebus---------------------demonio sorvolò su Potito,
egere ne sua opera et opibus-------------fermandosi dinanzi ai suoi occhi,
amicis notisque benefaciant;------un fantasma: un uomo di bello aspetto,
presenti felicitate fruendum---------pieno di grande autorità, che affermava
esse, non oportere duci stulta-----------quanto la vita comune differisce
illorum opinione qui tantopere----------------da quella solitaria, quanto
paupertatem laudent. Non enim --------evidentemente sia consuetudine più
fecisse deum opes, non reliqua---------antica applicarsi alle dignità e ai
bona, ut nulli essent possessores.-------comandi che raffreddarsi tra
Vel quidni? deum esse quicquid ---------------un'ignava solitudine; lì si
prosit, divina profecto omnia-------------può essere utile a molti, qui a
in illo esse qui possit ------------------nessuno: gli uomini sono nati
omnia tibi conferre necessaria,--------per gli uomini, sono spinti
deo etiam simillimum esse qui-------------da un'opinione del tutto infondata
dare bona quam multis possit,------------gli uomini che si propongono di
non denique dedignandam----------------mancare di tutto per non far
plebis gratiam, optimatum------------del bene agli amici e conoscenti
consensum, principum amicitias,-------con il loro lavoro e le sostanze;
famam quidem gloriamque--------------bisogna fruire della felicitò presente,
esse capessendam. His-------------non bisogna farsi condurre dalla
igitur rationibus Potiti--------------stolta opinione di coloro che lodano
mentem fantasma expugnare---------------tanto la povertà. Dio non creò le
plurimim nitebatur.-------------ricchezze, non gli altri beni,
Cui peroranti Potitus cum------------perché non vi fossero dei possessori.
fortiter obstitisset, non-------------------O perché no? Dio è ogni cosa che
hominis speciem sed nullo-------------giova, in realtà tutte le cose
loco recte vestiguia imprimens---------divine si trovano in colui che ti
aderat. Quo quidem fantasmate--------può dare tutte le cose necessarie,
pulchre persuaderi potest----------------è molto simile a Dio chi può dare i
simillima esse fortune et------------beni a moltissimi, infine non bisogna
presentis vite bona, nullo---------disprezzare la benevolenza del popolo,
enim se loco firmare, ---------il consenso dei dotti, l'amicizia dei principi,
nihil vestigii, nihil---------bisogna procurarsi fama e gloria. Dunque con
felicis memorie, ex ------------queste ragioni il fantasma si sforzava al
illis caducis et monstruosis-------massimo di espugnare la mente di Potito.
fortune bonis relinqui. Et sunt----Ed essendosi opposto fortemente Potito a
ea quidem monstruosa--------------costui che stava concludendo, si accorse
maxime in quibus omnia-----------che quella era la forma non di un uomo ma
vitia versentur. Quid enim-------di un mostro,infatti aveva un calcagno
monstrum est pertdito------------informe che in nessun luogo imprimeva
flagitiosoque homine maius?-------correttamente le pedate. Ed evidentemente
Certe nullum. Reliquia omnina------ci si può ben persuadere che a quel
monstra ex natura produci,-------fantasma sono molto simili i beni della fortuna
nature opus esse nemo--------------e della vita presente, poiché non si fermano
negabit, at quis fatebitur---------in alcun luogo, nessuna traccia, nessun
malam, libidinosam,------------------felice ricordo viene lasciato da quei
invidiam, avaram crudelemque--------caduchi e mostruosi beni della fortuna.
mentem, quis ex natura---------- Ed essi sono mostruosi massimamente in quelli
id monstrum profectum-----------nei quali si agitano tutti i vizi. Infatti quale
dixerit?----------------------mostro è più grande di un uomo perduto e corrotto?
Etenim quem --------------Certamente nessuno. Tutti gli altri mostri sono prodotti
mihil dabis,---------------dalla natura, nessuno negherà che è un'opera della
bonis fortune -------------natura, ma chi manifesta una condotta malvagia,
prepotentem vel------------libidinosa, avara e crudele, chi potrebbe affermare
mediocriter quidem----------che questo sia un mostro prodotto dalla natura?
abundantem, ullas-----------Infatti chi mi indicherà che, potentissimo
sibi fortunas --------------mediocremente fornito di beni di fortuna,
adsque vitio patrasse?-------si sia procurato delle fortune senza vizio?
Repete istos, quos felices-----Cerca coloro che diresti felici, dal cui
diceres, quorum imperio-------comando e guida sono governate città
et ductu urbes gentesque-------e popoli; io non so che cosa si possa
aguntur; illis ego quid--------dire più detestabile di loro.
detestalilius dici possit nescio.--L'adolescente Potito comprese
Nam eos pene omnes omni-----------attraverso il fantasma che sono mostri
miseria perditos video. ----e demonio tali fasti della fortuna.
Tales igitur fortune fastus---------E pregò Dio con molte preci affinché
monstra esse ac demonem------potesse fuggire per sempre questi
per perpetuo liceret----------mali. Dicono che, mentre Potito pregava,
effugere multis deum-------questo medesimo fantasma crebbe di
precibus oravit. Orante----------15 cubiti. O splendido quadro delle
Potito, ferunt id ipsum--------cose caduche! infatti quando desideri
fantasma cubitos XV excrevisse.--i beni della fortuna non l'accorgi
O pulchram rerum caducarum-------facilmente quanto siano perniciosi;
picturam! Nam cum optes fortune-----quando invece con l'aiuto di Dio
bona, quantum illa sint------li puoi fuggire e disprezzare,
perniciosa haud facile sentis;---certamente in modo più chiaro
ubi vero dei beneficio illa-------capisci che niente esiste più
potes effugere ac despicere,---------più esiziale di
sane apertius intelligis nihil esse-----quella peste,
ea peste grandius, hominum-----------------le fortune degli
vires multo excedere.-----------------uomini periscono.
At vero cum tantam---------Ma avendo il giovinetto visto
immanitatem monstri---------tanta grandezza del mostro,
vidisset adolescens, aiunt---dicono che soffiò e il mostro
sufflasse ac monstrum------svanì, la qual cosa si addice
evanuisse, que res etiam----benissimo alla nostra descrizione.
ad nostram picturam---------Infatti, o a un sol soffio perdiamo
pulcherrime accedit. Nam vel--morendo i beni prodotti per tutta
uno flatu bona per omnem-----la vita, o essendo noi ancora
etatem parta morientes-------in vita i beni di fortuna a un
perdimus, vel nobis-----------semplice soffio di intenso
viventibus uno flatu estuque---calore subiscono
fortune quam repentinum------------un naufragio
naufragium patiuntur.-------------molto repentino.
Non ideo reprehendo--------------Perciò non riprendo
qui mundi caducas res------------quelli che classificano
demones nuncupant, modo---------come demoni le cose caduche,
verum demonum genus non----------purché non cancellino
substulerint. Tantum----------il vero genere dei demoni.
enim apud me valet in his-------Infatti per me che le
fortune rebus tamquam----------tristi cupidigie si
in aliquo corpore versari--------travino in questi beni
malum demonem, malas------------di fortuna come il demonio
cupiditates, quantum ----------in un corpo vale tanto quanto
illis esse quod aiunt-----------il trovarsi esse in un
aereum corpus.------------corpo che dicono aereo.
Siquidem utrinque est------Infatti nell'una e l'altra parte
ingenium nocens mensque--------vi è un'indole dannosa e
pessima, denique quod ad-----un' intenzione pessima, che
salutem noceat, an aliter-------nuoce alla salvezza: o non
quam chachodemon dici------si potrebbe chiamare altrimenti
poterit? Abiicienda----------che cattivo demonio. Bisogna
igitur est omnis mens -----dunque respingere ogni opinione
rebus caducis affecta,-------ligia alle cose caduche,
omni opera et indistria---------separarla con ogni opera e
ab animi actione -------------solerzia dall'agire dell'animo,
segreganda et eadem longius--e tenerla similmente più lontano,
fugienda quidem, non secus --non diversamente che un tetro
atque malus teter obscenusque-------e osceno demonio, assai
demon, dei ac nature----------nemico di dio e
hominum inimicissimus.--------e della natura umana.
Etenim demonem aiunt in------In realtà dicono che il demonio
multas et varias rerum trahat---si trasforma in varie e diverse
aut ab optimo instituto---------specie di cose, e questo o
perterrefaciat, quam ipsam----per indurre gli uomini imbelli
rem apud Potitum fecisse---a un delitto, o per spaventarli
referunt, nam ex illa immani--a causa di una ottima intrapresa,
hominis specie in bovis-----la qual cosa dicono che fece
colorem versum esse ---------presso Potito e che da quel
demonem multoque mugitu------spaventoso aspetto di uomo
adolescentem concussisse----il demonio si trasformò nella
Porro quid bovis colorem------forma di un bue e scosse il
aut bovem ipsum in bonis------fanciullo con un tremendo
fortune dici credimus,---------muggito. Infine che cosa pensiamo
nisi auri agrorumque -------che significhino la forma del
divitias vel maxime ---------bue e lo stesso bue nei beni di
has nostras beneficiorum ------fortuna, se non le ricchezze
possessiobnes, quibus ----------dell'oro e dei campi o
intemperati ad lasciviam ----- massimamente questi nostri possessi
et libidines, paulo---di beni dei quali gli intemperanti
modestiores ad pompam ----si servono per la lascivia e le
et amplitudinem-----------libidini e i poco modesti per la
utuntur?------------------pompa e la magnificenza?
At cornu eius hoc pacto--Ma in questo modo
exaltari aiunt vel -------affermano che sono sollevati
nominis immortalitatem et---in alto dalle corna o si
gloriam comparari. Hec est--acquista l'immortalità
porro illa tumultuaria----del nome e la gloria.
bovix vox, que Potiti ac--Questa è poi quella tumultuosa
nostram omnium mentem---voce del bue che scuote
plurimum incutit. Nam--moltissimo la mente di Potito e
terrene glorie cupiditate--di noi tutti. Infatti, non il
corrupta quadam natura--vestito, non il camminare, non
ducimur, quam adipisci---alcuna libertà di vivere
dulce arbitramur, fugere--esiste che noi stessi
vero arduum. Quo fit ut---non stimiamo soggetta
vulgi censura pene---al giudizio del popolo.
omnes pendeant. Non enim--
vestitus, non incessus,----vestito, non il camminare,
non ulla vivendi libertas----non alcuna libertà di vivere
est quam ipsi non subiectam-esiste che noi stessi non E' onorifico
habeamus plebis iudicio.--stimiamo soggetta al giudizio del popolo.
A plebe laudari magnum et honorificum,--E' onorifico essere lodato
non approbari ignominiosum.--dal popolino, ignominioso non essere
O stultam hominum opinionem!--lodati. O stolta opinione degli uomini!
Gloriam aiunt approbantium---Chiamano gloria di quelli che approvano
laudem bene de te iudicatium.--la lode di coloro che giudicano bene
Ego secus gloriam dixero---di te. Io invece dirò che la gloria non è
non dignosci, non approbari a----riconosciuta, non approvata dalla
stulta multitudine: deo------stolta moltitudine: dirò che il giovinetto
notissumum acceptissimum---Potito notissimo a Dio si rende a lui
reddit et gloriosum adolescentem---molto gradito e glorioso, sebbene
Potitum dixero, quamquam scio----sappia che pochissimi
perpaucos huic sententie assensuros.---acconsentiranno a questa sentenza.
Quem enim mihi dabis qui se ita----Infatti che mi darai che si comporti
comparet ut Potitum -----------in modo tale da stimare che Potito
imitandum ducat, ---------------deve essere imitato, che
ut ea solitudine, eo a patre-----preferisca di essere
exilio, gloriosior apud deum--più -glorioso presso Dio che
esse quam apud ------------------presso gli uomini con quella
homines malit?-------------------solitudine e quell'esilio dal padre?
Alii enim questibus ----------Poiché alcuni servono alle ricchezze,
inserviunt, alii militie -------altri sudano nella vita militare,
insudant, alii litteris et------altri marciscono nelle lettere e
vigiliis marcescunt, omnes ut----e nelle veglie, tutti affinché
fama clariores in hominum-------siano più famosi sulle bocche
oras quam gloriosi in dei------degli uomini che gloriosi
cospectum veniant.------------al cospetto di Dio.
Sed forte nimis ab istituto----Ma forse ci siamo allontanati
digressi sumus. Verum hoc------molto dall'impresa. Però mi
quoque ne tacerem commonuit----ammonì di non passare ciò
adolescentiis Potiti vita, qui---sotto silenzio anche la vita
tantum interesset et------------di Potito, che per mezzo di
hodiernam inter et priscam-----questo fantasma, come per mezzo
Christi disciplinam per id-----di un quadro, comprese quanta
fantasma quasi per picturam---differenza vi fosse tra il costume
intellexit. Demonis--------odierno e quello antico di Cristo.
namque illusiones, hoc est---Infatti vide che le illusioni
rerum caducarum possessiones,--del demonio, cioè il possesso
primo hominis effigiem-----delle cose caduche, prima ebbero
habuisse quasi non esset----l'immagine dell'uomo, quasi che
alienum ab humanitate bonis--non fosse alieno dall'umanità il
terrenis perfrui, deinde supra--servirsi dei beni terreni, poi
hominem crevisse hoc est fastu--crebbero al di sopra dell'uomo
et superbia intumuisse,-----cioè si gonfiarono con la superbia
postremo divitiis et opum ----e il fasto, alla fine con le ricchezze
copia in belluas nostros ----e l'abbondanza delle strutture videro le alte
supremos clericos verti vidit.----cariche del clero trasformarsi in belve.
Id itaque fantasma, facto sibi ---Dunque Potito, fattosi il segno
crucis signo, profugavit Potitus;-della croce, mise in fuga questo
de hinc e silva ipsa Epiri in-------fantasma; poi dalla stessa selva
propinquam urbem descendit, qua--dell'Epiro discese nella vicina città,
Agathonis senatoris uxor, ut-------nella quale la moglie del senatore
supra diximus, lepra laborabat.-----Agatone, come detto innanzi, era
Ad huius senatoris edes cum----malata di lebbra. Avvicinatosi
accessisset, Potitus elemosinam--alla casa di questo senatore, Potito
dari petiit.----------------domandò che gli si desse l'elemosina.
Aderat illic eunuchus, cui nomen----là si trovava un funzionario
Jacinto. Is Potiti ingenuam----di nome Giacinto. Costui avendo osservato
indolem diu conspicatus:"En---a lungo l'aspetto sincero di Potito disse:
adolescens", inquit, "ni fallor,----"Ehi giovinetto, se non erro tu
haud humili loco te genitum esse----dimostri di essere di non umili
declaras: queso isthac cum indole----origini: di grazia, questa bassezza
et etate quid vivendi turpitudo hec--di vita che cosa ha in comune con
commune habet, vel quid eo dici-----codesta natura ed età, o che cosa
potest turpius qui sibi ---------si può dire di più indecente di
istituerit omnino ---------------colui, che si è prefisso di
alieno vivere?----------------vivere in un modo del tutto inopportuno?
Tibi vires, tibi industriam----Io penso che tu hai forze, attività;
esse existimo; an desunt -------che forse mancano le arti, mancano
artes, an desunt apud quos ------forse coloro presso i quali ti
honestus divertas?---------------potresti vivere più decentemente?
Videsne me abiectis ex-----------Non vedi che io,
parentibus ruri natum,---------nato in campagna da poveri genitori,
tamen honeste cum his-------------tuttavia vivo onestamente
maioribus vitam ducere?----------con questi nobili?
Vestitus, victus non fecit----Non mancano le vesti, non manca il cibo.
Unum cognosco patronum,-----------Conosco un solo padrone,
non ut errores universam-----------non come i vagabondi per tutta
urbem. Cun desit aliquid,--------la città. Quando manca qualcosa,
uni supplico et ei quidem--------supplico una sola persona e tale
qui virtute, nobilitate----------che deve essere da me preferita
omnique in re sit mihi-----------in ogni modo per virtù, nobiltà.
anteponendus. Tu a quoquo--------Tu cerchi da qualsiasi persona
etsi infimo exoras;--------------anche se infima; nessuno
nullus te quidem, dum id --------certamente è più misero di te,
sequaris, miserior est.----------mentre fai ciò.
Indoleo tibi, adolescens.------- Mi rammarico per te, giovinetto.
te indignam rem facis ni---------Compi un'azione indegna di te,
ab hac te miseria eripis,-----se non ti sradichi da questa miseria,
quam rem ut facias te et---------e ti esorto e ammonisco affinché
hortor et moneo.-----------------faccia questa cosa.
Facile invenies qui te-----------Troverai facilmente chi ti
suscipiat, quin immo,------------prenda a servizio: che anzi,
si velis, dabo ipse operam-------se vuoi, io stesso mi adopererò
ut pari fortuna fruaris----------perché tu goda della stessa fortuna,
qua ipsi fruimur;----------------di cui godiamo noi;
dominum conveniam; est enim------interrogherò il padrone:
ille humanissimus, scio,------egli è in realtà umanissimo, lo conosco,
non recusabit tibi aliquod-------non negherà che a te sia
in domo servitium impartiri".----assegnato un servizio in casa".
Iacinto surridens Potitus inquit:---Potiro sorridendo rispose a Giacinto:
"O quam honestius servires -------"O uomo, quanto più degnamente
tu homo, si tibi hunc velles-----tu serviresti, se volessi che fosse
esse dominum, cui ego servio,----tuo padrone colui al quale io servo
cui quidem qui servit imperat.---e chi serve a lui, comanda.
Ipse enim est unicus Regum Rex---Egli infatti è l'unico Re dei Re,
vel potius deorum deus,----------o piuttosto il Dio degli dei,
eius regnum minime caducum,------il suo regno niente affatto caduco,
minime fragile, ut nostra hec-----niente affatto fragile, come questi
mundi regna, non est limitibus----nostri regni del mondo, non è circoscritto
ullis aut temporibus prefinitum.---da nessun limite di spazio o di tempo.
Queso, amice, qualem existimas,----Ti prego, amico, di qual genere stimi
cui qui serviunt ea possunt,-------essere colui i cui servitori possono
que nulla hominum manus, ars aut---fare quelle cose che nessuna mano d'uomo,
ingenium potest? Fuere eius--------arte o ingegno può fare? Vi furono
servi qui incurabiles valetudines,---dei suoi servi che curarono e
lepram, cecos, mancos sanarint------sanarono mali incurabili, la lebbra,
atque restaurarint, quin-----------i ciechi, gli zoppi, richiamarono alla
etiam mortuos in lucem excitarint"--vita finanche i morti".
Denique his ac plerisque aliis------Infine con queste e altre parole fece
verbis docuit Jacintum se Christi----sapere a Giacinto che egli era servo
esse. Jacintus vero, quoniam tale----di cristo. Intanto Giacinto, poiché
genus hominum proxima superiori------aveva udito essere cosa conosciuta
etate per universum orbem non--------che nel recente tempo passato vi fosse
obscurum fuisse audierat, non---------per tutto il mondo tale genere di
ideo destitit Potitum adolescentem----persone, non desistette per questo
ad leprosam dominam conducere,--------dal condurre Potito dalla padrona lebbrosa,
multa de prudentia adolescentis,------riferendo molte cose che aveva udite nel
que in superiori sermone audisset-----precedente colloquio circa la
referens. Leprosa autem, ut est-------saggezza del giovinetto. La lebbrosa da
valetudinarium animus credulus,--------parte sua, conformemente all'animo
animus credulus, omnia experiri,-------credulo dei malati, pensava di sperimentare
conducere arbitrabatur.----------------e portare a termine ogni cosa.
Eam ob rem rogat sibi ad--------------Per questa ragione prega di prestarle
sanitatem queque possit ut-----------per la salute qualsiasi cosa egli possa.
conferat. Tum ille:"Scio, _ ---------Allora egli disse: "Sappi,
inquit, _ mulier, te sanari----------o donna, che puoi guarire solo che tu
posse modo in deum Jhesum -----------voglia credere in Gesù Dio ed essere
credere eiusque nomine---------------battezzata nel suo nome.
baptizari velis. Potest--------------Infatti il battesimo
enim baptisma non solum-------------può lavare non solo
corporis, verum etiam----------------le malattie del corpo,
morbos abstergere.----------------ma anche dell'anima.
Audisti Silvestrum episcopum-------Hai udito da quale infermità
Christi servum qua----------------il Vescovo Silvestro,
ex infirmitate solo----------------servo di Cristo, abbia guarito
baptismate Constantinum savarit.-----Costantino col solo battesimo.
Id ipsum in te dei sacramentum-----Considera che lo stesso possa fare in te
posse existima. Crede mulier;------il sacramento di Cristo. Credi o donna;
si credideris, salva eris".--------se crederai sarai salva".
His addidit non modificas---------A questa parole aggiunse
alias ad persuadendum-------------non poche altre ragioni
rationes atque exempla.----------atte a persuadere, ed esempi.
Quo factum est ut credens---------Per cui avvenne che la donna
mulier multa cum fide et---------credendo permise di essere
veneratione baptismatis-----------lavata con molta fede e
sacramento lavari pateretur,-----venerazione col sacramento
pristine incolumitati------------del battesimo, fu restituita
restitueretur.-----------------alla primitiva integrità.
Eius facti fama iam per universam---La fama di questo avvenimento
urbem vulgata erat,------si era già divulgata per tutta la città.
Agathonis domus et fere--------Agatone e quasi mezza città
dimidia urbs Christi religione---istruiti nella religione di Cristo
imbuti Potiti sanctitatem-------lodavano moltissimo
summis laudibus extollebant.----la santità di Potito.
Erat adolescens in ore,----------Tutto il popolo aveva sulla bocca
in oculis omni populo.---------e neglo occhi il fanciullo.
At vero ille nihil minus--------Ma il giovinetto niente
facere quam inani glorie--------disprezzò di più che prestare
aurem prebere. Igitur,----------attenzione alla vana gloria. Perciò
plebis mugitum, gloriam,---------stabilì di stornare da sé il
monstrum scolicet illud---------muggito, la gloria del popolo,
a se fugare instituit.--------ossia quel mostro.
Ergo in nemus inque-----------Dunque si rifugiò nella solitudine
solitudinem refugit; quo------del bosco e, impiegando egli
ex loco cum omne tempus-------tutto il tempo in digiuni
ieiuniis et orationibus------e preghiere, disprezzava
conterens ita demonis------------le seduzioni e la gloria
illusiones, mundi gloriam-----del mondo cos' che
sperneret, ut in eum cuncte--erano vani tutti gli
demonis vires essent vacue,---assalti del demonio contro di lui,
rursus novam diabolus-------di nuovo il diavolo inventò
rationem invenit seducendi---un'altra ragione per sottrarre
puberis. Nam in Antonini-----l'adolescente da quel luogo. Infatti
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